STAI PENSANDO DI SEPARARTI…


 …e forse ne hai già parlato con un amico – o un’amica; oppure, in silenzio, hai cercato di capirne qualcosa in più, prestando ascolto ai racconti più diversi sulle separazioni di parenti o conoscenti; magari hai anche letto di tutto (e il contrario di tutto) in internet.

La tua incertezza -anziché sparire- è aumentata.

Le leggende metropolitane, al riguardo, sono molte (di alcune parliamo qui).

E ogni caso è per forza di cose diverso dagli altri, perciò quel che è (stato) vero per altri può non essere affatto vero per te.

A te ora serve chiarezza.

Hai bisogno di sapere come stanno davvero le cose: cosa effettivamente prevede la legge per il tuo caso, cosa succede poi nella pratica concreta del Tribunale, cosa puoi e devi aspettarti dal momento in cui prendi effettivamente l’iniziativa, e quali saranno i tuoi diritti (e doveri) da allora in poi.

E’ proprio questo il momento in cui ti serve parlare con un avvocato esperto, che abbia pratica vera di questo tipo di situazioni e procedimenti.

Contàttaci ora (dal sito, via mail o chiamando 0656320610) per riservare una consulenza professionale, dedicata solo a te: in un incontro riservato presso il nostro studio potrai raccontarci la tua vicenda matrimoniale e ricevere un’approfondita analisi del tuo caso. Chiarirai con noi in modo completo i tuoi dubbi e ti daremo anche sicure indicazioni pratiche sulle cose da fare (e non fare!) per tutelare al massimo i tuoi diritti.

Al termine di questo incontro, di sicuro avrai le idee chiare su tutto e potrai meglio valutare il da farsi.

Nessuno, al di fuori degli avvocati di questo studio, saprà nulla di questo incontro (la riservatezza è un nostro dovere e una nostra priorità); e nessuno degli avvocati con cui parlerai ti forzerà mai a intraprendere nulla.

Sarai tu –quando vorrai- a decidere in piena libertà se dare effettivo avvio alla tua separazione; sappiamo bene che si tratta di scelte personalissime, che nessuno di noi si permetterà di giudicare.

[Non temere, la consulenza avrà un costo chiaro, limitato e senza sorprese, che ti verrà comunicato all’atto della richiesta (non impegnativa) di prenotazione.]

SE INVECE HAI GIA’ DECISO DI SEPARARTI…

…l’incontro coi nostri avvocati servirà non solo per analizzare a fondo il tuo caso ma anche per impostare da subito l’azione da intraprendere per arrivare -prima possibile e limitando costi e tempi- alla separazione di cui hai bisogno.

Permettici di chiarirti come pensiamo debba essere un avvocato che tratta separazioni e divorzi.

Molte persone, forse anche fuorviate da cinema e fiction ben poco realistici, si rivolgono all’avvocato sperando d’incontrare (e ingaggiare) qualcuno che assomigli a un attore tragico, o a un ‘vendicatore’. Nella realtà, un avvocato che urlasse in udienza non avrebbe altro risultato che quello d’indisporre il giudice; e un legale  inutilmente bellicoso e persecutorio con la controparte solo per compiacere il proprio cliente non ti sarebbe affatto utile, giacché la magra soddisfazione di turbare il sonno del tuo coniuge la pagheresti con anni di cause sfibranti (e assai costose).

A te invece serve un professionista serio e preparato, che ti consigli al meglio  per avere (o conservare) tutto quel che ti spetta, si sforzi di raggiungere –prima possibile- un accordo che ti tuteli al massimo e ti permetta di uscire presto da una situazione che non sei più in grado di sopportare.

Sia chiaro: non temiamo le cause e siamo ben… allenati e preparati a sostenerle tutte le volte che sia necessario. Siamo fermissimi nella difesa dei tuoi diritti (come coniuge e come genitore); ma non siamo litigiosi per il solo gusto di esserlo.

L’avvocato che meglio fa i tuoi interessi è quello che ti permette di cominciare da subito a guardare avanti.

Contàttaci ora (dal sito, via mail o chiamando 0656320610).

Noi penseremo a tutelarti e tu potrai dedicarti a cominciare subito la tua nuova vita.

17 risposte a “STAI PENSANDO DI SEPARARTI…”

  1. Purrtroppo, sig.ra Marina, nel nostro ordinamento non esiste un ‘divorzio veloce’; ci si deve prima separare, poi attendere 3 anni… poi tornare dall’avvocato per richiedere il divorzio.
    Una proposta di referendum dei radicali (che ha tutto il mio consenso)è mirata a eliminare il termine triennale, come si può leggere qui: http://www.lisostengo.it/referendum/divorzio-breve

  2. esiste il divorzio veloce se entrambi si rinuncua al mantenimento o la donna deve sempre aspettare i 300 giorni

  3. Gentile sig. Buccheri,
    il mantenimento pieno spetta, in via generale, solo ai figli maggiorenni che studiano con profitto oppure cercano attivamente lavoro; ogni caso però è diverso e va valutato approfonditamente, con l’aiuto dell’avvocato che l’assisterà.
    Dare certezze (in un senso o nell’altro) non lo reputerei serio, se non altro perché ogni giudice ha il suo modo di vedere e non possiamo prevedere ora quale sarà.

  4. Le rappresento che auspico ricorrere in Tribunale per revocare l’assegno di mantenimneto di mia figlia, nata l’11 agosto 1989 (ha quasi 24 anni), in quanto la stessa non si è impegnata negli studi universitari, abbandonandoli e confidando solo nel mio “mantenimento”. Nel ricorso proporrei di sostituire l’attuale assegno di mantenimento di € 500,00 mensili, con un assegno di alimentazione per circa due anni (o per quanto vorrà decidere il Tribunale di Palermo, super partes) e di importo necessariamente molto inferiore all’attuale.
    In Internet ho tratto l’articolo che qui allego, che potrebbe essermi utile; però, da ulteriori accertamenti, parrebbe che la sentenza n. 10894/04, ivi enunciata, non esìsterebbe (ne esiste una di tutt’altro argomento, col medesimo numero 10894/04).
    Ergo, vorrei sapere se esista ovvero non esista un orientamento giurisprudenziale secondo il quale il figlio maggiorenne che non abbia proseguito gli studi universitari e che abbia raggiunto l’età di 22 – 23 anni, decada dal diritto all’assegno di mantenimento, fermo restando il diritto all’assegno di alimentazione.
    Nell’attesa di cortese Suo riscontro, Le porgo distinti saluti.
    cav. Elio Buccheri
    Palermo, 13 giugno 2013.

  5. Ho letto quanto sopra… sui discorsi dell’affido esclusivo… ovviamente sono casi abbastanza rari che poi alla fin fine mi sembra siano anche senza senso in quanto ad oggi il problema sopra esposto è tuttosommato un falso problema.
    Il vero problema è che non vi è assolutamente equità e giustizia tra le mamme ed i papà. Pur usando formule moderne nella peggiore delle ipotesi affidamento congiunto, i figli stanno con la mamma nella casa coniugale ed il papà li vede 2/3 pomeriggi a settimana e we alternati, o nella migliore delle ipotesi affidamento condiviso con percentuali al papà vicine anche al 50%, i ragazzi comunque sia, hanno quasi sempre la prevalenza di residenza con la mamma nella casa coniugale, a meno che non si posseggano la bellezza di 2 case. Questo è il vero problema che poi comporta a prescindere un esborso di soldi per il mantenimento spesso inicuo ed esagerato in base alle vere esigenze dei minori senza interessarsi della fine che potrà fare economicamente il papà allontanato. Anche nelle ipotesi peggiori ed abbastanza gravi quasi mai si sancisce un condiviso con residenza prevalente presso la casa coniugale con il papà. Questo è il vero caso sconvolgente su cui battersi e riflettere, che rende ingiusto tutto l’apparato “moderno” che sia, che si tenta di portare avanti da parte di qualcuno non certo da parte dei giudici. Insomma ci sono tante belle parole, tante formule, tante psedo rassicurazioni di giustizia ed equità, ma è purtroppo ad oggi tutta una farsa una presa in giro (certo rispetto al passato qualche passo avanti è stato fatto). Insomma anche se la mamma ha delle gravi carenze, problemi di inaffidabilità, etc.. mi sembra che non danno quasi mai il condiviso con i figli collocati in maniera prevalente con il papà nella casa coniugale (prassi invece per le mamme). Correggetemi se sbaglio ma è questa la vera battaglia da vincere per i papà quando ve ne sono le necessità e condizioni. Grazie.

  6. Dal punto di vista generale, noi perseguiamo un accordo equilibrato tra i coniugi e l’affido condiviso; per questo risultato, però, devono esserci le obiettive condizioni e la volontà delle due parti coinvolte (anzi, le loro e dei loro avvocati: a volte sono questi ultimi a complicare le cose…).

    I casi di affidamento esclusivo sono ormai una netta minoranza, direi quasi un’eccezione; ma consideri che il condiviso è stato introdotto proprio per offrire maggiori diritti e garanzie ai padri, in precedenza spesso ridotti a “genitore bancomat”, e per fortuna anche i giudici ormai mostrano di aver accettato il nuovo corso in modo netto.

    Quanto al “restare con la moglie stringendo i denti”; vale quel che osservavo in un altro articolo (https://www.spinozziecalanna.it/home/come-capire-se-e-davvero-giunto-il-momento-di-separarsi.html), ma se si ritiene che sia ormai inevitabile separarsi non serve a nulla costringersi in un rapporto e in una convivenza che non fanno che male (ai coniugi e anche ai figli).

    Grazie ancora per i suoi apprezzamenti.

  7. La ringrazio a mia volta.
    Tuttavia, la percentuale di successo è un efficace indicatore della qualità del servizio offerto.
    Ovviamente, non si tratterebbe di un’ipotesi, ma di un dato storico.
    leggo, dalla sua risposta che non c’è speranza di ottenere equità e giustizia per i padri separati. Non è così?
    Conviene fare buon viso a cattivo gioco, stringere i denti e restare con la moglie se non si vuol essere MURATI VIVI.
    Oppure, stando a ciò che scrivete, bisognerebbe separarsi finché si va d’accordo….
    https://www.spinozziecalanna.it/home/tempo-di-crisi-attenti-alle-false-separazioni.html
    Ottimo suggerimento!

    Nuovamente.

  8. La ringrazio per la domanda e volentieri rispondo.
    Siamo avvocati che trattano la materia del diritto di famiglia, dunque senz’altro difendiamo al meglio padri e mariti… come anche madri e mogli.

    La regola attuale delle separazioni è l’affido condiviso, che meglio corrisponde all’interesse dei figli; solo in circostanze del tutto eccezionali si può ottenere di derogare a tale principio (ma sono rare: va analizzato il caso concreto).

    Posso infine dirLe che in genere i nostri assistiti sono soddisfatti di noi e del nostro operato, ma come saprà il risultato finale non lo decide certo l’avvocato (per quanto attento e preparato si sforzi di essere) ma il tribunale (con tutte le sue variabili); se a questo aggiunge che ogni caso è per forza di cose diverso dagli altri, capirà perchè io pensi che chiunque Le dia delle “percentuali di successo” non è affatto serio.
    Cordialità.

  9. Buongiorno,
    vorrei sapere se il vostro studio dispone di professionisti preparati per tutelare i mariti e i padri.
    Inoltre, vorrei sapere quali sono le vostre possibilità di successo in questi casi, ove per successo si intende l’affido esclusivo dei figli al padre e la totale estromissione della madre. Al contrario di come avviene nel 95% dei casi.
    Cordiali saluti.

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