10 TRUCCHI FONDAMENTALI PER RIDURRE AL MASSIMO IL COSTO DELL’AVVOCATO

L’assistenza di un buon avvocato, inutile nasconderselo, costa (anche se già in precedenza vi avevamo segnalato l’esistenza di tre modi per non pagare l’avvocato).

Con alcuni accorgimenti, che oggi intendiamo suggerirvi, potrete comunque contenere per quel che è possibile tale costo; e (incredibilmente) nel seguirli otterrete anche l’effetto di tutelarvi al meglio e di ottimizzare il rapporto col vostro avvocato.


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Agosto, causa mia non ti conosco

 

Anche gli avvocati, qualche volta, vanno in vacanza.

Che ci crediate o no, conviene anche a voi; un avvocato stanco ragiona male!

Ma come,” direte voi, “proprio adesso che mi serviva d’urgenza un… (completate a piacere con ricorso /atto / aggiornamento / riscontro o qualunque altra piacevolezza legale) !!!

Sì, proprio adesso.

Solo in questi giorni infatti possiamo contare su di un periodo di “ferma biologica” delle cause e dei tribunali, grazie a una legge (!) che permette agli avvocati (ai civilisti, in particolare) di rifiatare un poco.

La stessa legge comunque saggiamente blocca anche il decorso di quasi tutti i termini processuali e impedisce molte decadenze.

Dal primo Settembre saremo di nuovo operativi: ma se avete già da ora necessità di fissare un appuntamento, potete senz’altro compilare il modulo di contatto del sito o scriverci una mail (come alcuni già hanno fatto).

Nel frattempo BUONA ESTATE, ovunque voi siate.

 

 

(La foto del post è di Viditu, licenza CC)

Separazione giudiziale o consensuale? La storia della piccola Stefania




Succede spesso, nella nostra pratica quotidiana di divorzisti, di ritrovarci a caldeggiare la soluzione della separazione consensuale rispetto a quella giudiziale; e non sempre è facile convincere il nostro cliente (uomo o donna che sia) che questa sia senza ombra di dubbio la soluzione da preferire.

Torna utile, in questi casi, illustrare ai nostri clienti qualche esempio concreto che chiarisca meglio i nostri timori.

Nel caso interessasse anche i (non pochi) visitatori del nostro sito, racconterò anche a loro il caso della piccola Stefania (il suo vero nome, l’avrete intuito, non è certo questo).

Tranquilli, non è una storia tragica: ma non mi sembra abbia un lieto fine.

Si era rivolta a noi la sua mamma, giunta alla determinazione di volersi separare; le spiegammo il da farsi e, ottenuto il suo consenso, scrivemmo al marito perché aderisse a tale volontà e discutesse (assistito da un suo legale di fiducia) le condizioni concrete di un accordo che portasse alla separazione consensuale.

Nel caso non lo sappiate, con la separazione consensuale tutto si risolve in un’unica udienza in Tribunale, nell’arco (in media) di tre/quattro mesi dalla presentazione del ricorso.

E quasi sempre, se l’avvocato ha fatto un buon lavoro, a essere accolte dal Tribunale sono proprio le condizioni proposte dai coniugi, quelle che meglio rispondono alle esigenze e ai bisogni concreti di quella famiglia.

Come a volte accade, il marito (ma il discorso si verifica anche a parti invertite, sia chiaro) non volle aderire a tale invito, e costrinse così la moglie a dover procedere con la separazione giudiziale; che è un vero e proprio processo, destinato a durare qualche anno e a costare assai di più di una consensuale, non solo in termini di spese legali ma anche -e soprattutto- sul piano personale, emotivo.

La piccola Stefania si ritrovò dunque, come purtroppo spesso accade, al centro della contesa processuale tra i genitori; per ben quattro anni noi avvocati discutemmo e disputammo (in aula e fuori) su quale fosse il genitore più adatto a gestire la piccola, su chi dovesse restare nella casa coniugale e chi dovesse uscirne etc.; fu addirittura richiesta una perizia psicologica sulla piccola, che a dire del padre manifestava un disagio profondo (poi rivelatosi inesistente); il che non vuol dire che non soffrisse parecchio, per tutto quel periodo, in ragione dell’accesa conflittualità tra i suoi genitori.

Giunse infine il momento della decisione; noi avvocati depositammo i nostri vibranti atti conclusionali e il Tribunale trattenne la causa per pronunciare la sentenza.

Per lunghi mesi attendemmo la pubblicazione del provvedimento; l’attendeva soprattutto la mamma da noi assistita, con cui viveva (fino a nuovo ordine) la piccola Stefania.
Personalmente nutrivo (ma non lo dissi alla signora) concrete speranze di ottenere una decisione favorevole.

Stefania nel frattempo compiva dieci anni.

Di lì a poco la sentenza uscì; e avemmo un’amara sorpresa.

“Ha vinto il padre”, avrete pensato voi.

E avreste sbagliato, perché il padre fu ugualmente sorpreso dal contenuto della sentenza.

“Allora l’hanno affidata ai servizi sociali!” penserete a questo punto; a volte si sente di queste decisioni che…

Nemmeno questo.

Semplicemente, gli sbigottiti avvocati (e i coniugi ancor più sbigottiti) lessero nella sentenza che, vista la raggiunta maggiore età di Stefania, non c’era più necessità di stabilire a chi spettasse di avere in affidamento la figlia, ormai grande.

Stefania, maggiorenne per sentenza.

Quattro anni di causa, di ansie, liti e spese per ottenere (non una sentenza in/giusta ma) una sentenza del tutto inservibile.

Un clamoroso errore; con tutta evidenza, si trattava di un altro caso esaminato sempre da quei giudici e il cui testo s’era sovrapposto a quello della nostra sentenza.

Unico rimedio: l’appello.

Ovvero un altro grado completo di giudizio, destinato a durare (almeno) altri cinque anni.
E a raddoppiare le spese, le ansie e i litigi del primo grado.

Questa, in breve, la storia. I riferimenti sono volutamente vaghi, perché si tratta di un caso vero.

E continuo a raccontarla perché mi sembra -voi che ne dite?- un buon argomento a favore della separazione consensuale.

L’avvocato è un buon mediatore?

Nell’avvicinarsi dell’effettiva entrata in vigore della cd mediazione obbligatoria, continua tra gli addetti ai lavori il dibattito (anche) sulla figura degli avvocati quali possibili mediatori; le opinioni, forse già lo saprete, sono discordi; ne dà atto ad es. questo recente post su BlogConciliazione.

Come ho già avuto modo di commentare in quella sede, personalmente ritengo necessaria una (più che)buona preparazione giuridica per poter gestire in modo utile ed equilibrato un’attività di mediazione; è un pre-requisito.
Dunque ritengo siano indicati a mediare avvocati, notai, magistrati ma anche praticanti abilitati, giuristi d’impresa etc.

Quanto poi alla diffusa obiezione per cui l’avvocato sarebbe “incapace di mediare” essendo abituato a “difendere la parte”, ritengo che sia convinzione del tutto errata, probabilmente generata da quel che affiora pubblicamente dell’attività degli avvocati.
L’avvocato che discute in aula o scrive alla controparte esprime necessariamente posizioni nette in difesa del proprio assistito; ma come ben sa chiunque abbia un minimo di pratica del settore (anche solo come cliente occasionale) il medesimo professionista, nell’ambito riservato del proprio studio, è costantemente orientato a fornire al proprio cliente una valutazione oggettiva e realistica dei fatti in esame.
E spesso lo convince ad accettare un accordo che all’assistito lascia quel poco di amaro in bocca… retrogusto tipico di una soluzione equilibrata.


Da oggi Spinozzi & Calanna sono convenzionati Family Card


Non viviamo un periodo d’oro. L’economia ristagna e le famiglie arrancano.

Anche in simili periodi tuttavia capita di doversi rivolgere a un avvocato, con i costi che ciò comporta.

Abbiamo perciò pensato di venire incontro alle esigenze delle famiglie con maggiori difficoltà aderendo ad una bella iniziativa della Provincia di Roma, quella della http://www.provincia.roma.it/news/family-card-sconti-e-agevolazioni-le-famigliee da oggi -sicuri di farvi cosa gradita- siamo anche noi convenzionati, per offrire condizioni di favore ai tanti titolari di quella tessera.

La FAMILY CARD è riservata alle famiglie residenti nel territorio della Provincia di Roma composte da:

  • uno/due genitori e due figli con reddito familiare annuale fino a € 40.000;
  • uno/due genitori e tre figli con reddito familiare annuale fino a €  50.000; dopo il terzo figlio, per ogni figlio in più, il tetto di reddito annuale familiare aumenta di € 5.000.
  • persone ultra 65enni con reddito annuale fino a € 15.000;
  • persone non autosufficienti a carico del nucleo familiare con reddito fino a € 50.000.

Ogni tessera è nominativa, per essere utilizzata va esibita assieme ad un documento di riconoscimento ed è valida fino al 31 dicembre del 2011.

Se volete saperne di più sulla card potete scaricare il depliant ufficiale e visitare la http://www.provincia.roma.it/news/family-card-sconti-e-agevolazioni-le-famiglie, dove si spiega anche come aderire.

L’elenco completo delle attività che hanno aderito alla convenzione potete trovarlo QUI (ci sono anche supermercati, farmacie, librerie etc.).


Nuovo spettacolo… TUTTI A TEATRO CON NOI!

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Comincia il nuovo anno… e abbiamo il piacere di annunciarvi l’imminente debutto del nostro spettacolo teatrale, che vi invitiamo a non lasciarvi sfuggire!

Anzi, per premiare i visitatori del nostro sito, abbiamo deciso di riservare a chi ci legge una speciale riduzione sul prezzo del biglietto d’ingresso (leggete più in basso), purché diciate al botteghino di essere utenti di www.spinozziecalanna.it!

Più sotto anche la trama…

IL PAPA IN SCENA A GENNAIO

Debutta a Roma “BEATO LUI!”, novità assoluta di Spinozzi & Calanna

con Pierre Bresolin, Tiziano Floreani e Roberto Zenca

regia di Sara Calanna


al Teatro Petrolini, sala Petrolini, Via Rubattino 5 Roma (zona Testaccio)

dal 12 al 31 gennaio 2010.

Spettacoli: dal martedì al sabato ore 21 – domenica ore 18

Biglietto: intero €12 RIDOTTO AD €8 PER LETTORI E UTENTI DI WWW.SPINOZZIECALANNA.IT

Botteghino: presso il teatro, 065757488 – consigliata prenotazione

GRUPPI:3273673025



Il papa è sparito dal Vaticano, e nessuno sa dove sia.

Nel frattempo quello che ha tutta l’aria di essere un alto personaggio in cerca di quiete s’insedia in una spoglia baita d’alta montagna, accudito da un’improbabile donna barbuta del luogo.
Ma un avventore misterioso giunge inaspettato a fargli visita…

Beato lui! è una commedia brillante, a tratti surreale, piacevolmente dissacrante. Adatto a tutte le età!
Protagonisti tre bravissimi attori, Pierre Bresolin, Tiziano Floreani e Roberto Zenca, diretti con maestria da Sara Calanna. Costumi di Anna Hurkmans.

Spinozzi & Calanna è il marchio artistico con cui si firmano Gioacchino Maria Spinozzi e Sara Calanna, autori e interpreti già premiati in rassegne nazionali di teatro.

Produzione: POVEROPIERO FILM & STAGE con G.M. Spinozzi

Il nome di ‘Skavalghen’ è di Mirella Spinozzi.

Per ulteriori informazioni contattateci attraverso il sito o inserendo un commento qui!

TRE MODI PER NON PAGARE L’AVVOCATO

Pochi lo sanno, ma esistono (almeno) tre modi per assicurarsi a costo zero (o almeno limitato) l’assistenza del proprio avvocato, garantendo comunque a quest’ultimo il pagamento delle spese e degli onorari.

Questo video vi spiega come fare… 😉

Aspettiamo i vostri commenti. Buona visione!

NB – Aggiornamento: alla luce delle intervenute modifiche legislative vi sono ora dubbi sulla praticabilità del patto di quota lite (il resto del discorso conserva la sua validità).

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